Avevo già parlato di una forte volontà della Russia di
aprire un banco delle trattative con l’Europa.
Cosi si apre la partita, si aumentano le tensioni invadendo
la Crimea, si garantisce che l’invasione dell’Ucraina sarà una extrema ratio
per difendere la minoranza russa.
Key words: interazione tra i giocatori.
La Russia con la sua strategia manifesta la sua volontà di
dare il via ad una situazione competitiva. A differenza di come si crede, non
sempre il manifestare ostilità coincide con l’ingresso in “gioco” la altri
giocatori, soprattutto se essi possono scegliere di non intervenire nel gioco
stesso.
In other words…
Se la Russia vuole aprire, come detto in “Risiko e Crimea”
mio precedente articolo, un banco di trattative con l’Europa lasciando fuori
gli USA deve assicurarsi che l’Europa nella sua impotenza non si giri dall’altra
parte, deve costringerla a sedersi al banco delle trattative. L’intervento
concreto dell’Europa è una tappa imprescindibile della strategia russa, se non
c’è scatta il limbo.
Per evitare un increscioso stallo della situazione, ferma su
equilibri sconvenienti per tutte le nazioni, la Russia sa che deve tenere alta
l’entropia del sistema. Diversamente tutto finisce per rallentare a tal punto
che ogni manovra possibile diventa goffa e inconcludente. Insomma, anche per
chi non è pratico di queste cose appare chiaro che se i russi rimangono la
fermi a prendere il sole dopo un po’ l’attenzione mediatica scema. Se l’attenzione
cala i tempi si allungano. Se invece ogni giorno io faccio in modo che ci siano
degli sviluppi rilevanti la pressione rimane e la guardia è alta.
La Russia adotterà diversi sistemi per tenere alta l’attenzione
mediatica, fino a quando anche un bambino di 3 anni chiederà “papà perché non
facciamo nulla?”
Eh figliolo siamo inerti, l’Europa è farlocca e gli USA fanno
finta di avere ancora un briciolo di capacità diplomatica.
Questi sistemi stanno già venendo applicati. Cominciamo con
quella che io amo chiamare Volatilità
della tensione (Vassili©).
Il principio è quello di tenere la tensione costante ma alta la “volatilità”,
insomma alzarla e abbassarla ad intermittenza lasciando la situazione
praticamente invariata. Ammasso truppe, poi le faccio tornare indietro
ottenendo ritmici gridolini isterici e facce distese. Solo che questo lo
sappiamo io e forse Dio, quindi per ogni scoreggia troverete il tizio che
urlerà alla crisi che farà da “santorsola” del vaso di Pandora. Che provocherà
raffreddore, guerra nucleare, coma e morte non necessariamente in quest’ordine.
Quindi non nessuno si stupisca se qualche aereo viola lo spazio aereo, o
qualche pezzo di artiglieria impazzisce finendo sulla mucca che pascola
allegramente dall’altra parte della linea rossa. Semplicemente i Russi devono
tenere gli occhi del mondo su di loro.
La risposta degli
USA, non si è fatta attendere. Quando assumi consulenti strategici che sono i “cuggini”
del finanziatore della lobby delle armi o affini, sta certo che ti sei fatto
affiancare da un perfetto imbecille che fa difficoltà ad fare una presentazione
in power point della sua strategia e che impazzisce e si da all’alcolismo
urlando come una checca isterica ogni volta che deve processare più di 2
informazioni in croce. Diversamente non
si spiega l’incompetenza in materia di politica estera degli USA. Se sono le
lobby a controllare la politica e tu devi fare l’interesse delle lobby non hai
la giusta autonomia e raggio di operatività che ti permette di fare cose che
abbiano un senso logico.
A quel punto gli USA
bussano alle porte della finanza, forse quando gli americani dicevano che l’invasione
della Crimea avrebbe avuto un costo, si riferivano a questo, al fatto che
sarebbero andati a piangere dai grandi finanzieri di casa negli States. Qui
abbiamo un punto forte degli USA il potere finanziario, sicuramente enorme e
con un know how che supera di molto quello degli altri paesi. Quindi
semplicemente hanno cominciato ad attaccare il Rublo (Soros docet) e la borsa
russa*. Putin probabilmente sapeva di non poter fare fronte ad un attacco
finanziario, ha accettato la perdita senza fiatare, rischio calcolato
probabilmente. Se è vero che la fortuna aiuta gli audaci allora la dea bendata
ha dato un “occhio di riguardo” alla Russia. Il danno di speculazione
finanziaria ha avuto un effetto che gli USA forse non avevano previsto, il
ritorno sulle borse Europee.
Come si vorrà
interpretare il parallelismo tra il crollo della borsa russa e svalutazione del
rublo e contemporaneo ”down” della borsa europea.
Ok gli USA hanno
fatto i furbi, bene, con l’unico risultato di far apparire chiaramente che l’economia
europea è in strettissima relazione con quella Russa almeno quanto lo è con
quella americana. Bella la globalizzazione nhe?
Risultato?
I media italiani non
fanno che annunciare le sanzioni dell’ “occidente”…quale…quale occidente? Gli
USA hanno fatto l’annuncio da soli, il possibile attacco finanziario ha
irrigidito non poco le posizioni dell’Europa facendo rendere conto a tutti che
l’applicazione delle sanzioni sarebbe un’automutilazione (ma non mi dire).
Tornando a noi, come
detto all’inizio, un Europa eccessivamente inerte non fa comodo nemmeno alla
Russia, essa deve accettare di partecipare come giocatore attivo nella
situazione competitiva e si comporta come il tizio con la coda di paglia che ti
metti a chiamare da lontano con “hei tu” e fa finta di non sentire, “chi io?”.
Lo scoglio più grande della Russia è proprio coinvolgere l’Europa in modo
attivo e spostare il conflitto dal terreno al banco delle trattative. Tutto
questo senza che la stessa Europa si porti appresso gli USA.
Non mi ha stupito la
decisione della Russia di sciogliere il contratto stipulato con l’Ucraina. Il
contratto era di tipo bilaterale, l’Ucraina firmava la concessione per i porti
strategici in Crimea alla Russia e la Russia a sua volta concedeva un
sostanzioso contratto agevolato per la fornitura del gas a prezzi ridotti. Ora
con la Crimea sotto il controllo Russo e le basi coperte dalle forze di Mosca
quel contratto può essere sciolto per applicare una sorta di sanzione indiretta
nei confronti dell’Ucraina.
Questo genera uno
scontento non indifferente, ma è un mezzo come un altro per aumentare la
pressione su un’Europa poco collaborativa. Ora ad un tratto tutti si sono
ricordati che dall’Ucraina passa il gas destinato all’ Europa. Forse persino
gli ucraini se lo sono ricordati e se vorranno che l’Europa faccia qualcosa in
loro favore gli basterà chiudere i rubinetti favorendo di fatto la Russia.
Insomma la minaccia di una crisi energetica esiste e Putin continuerà le sue
operazioni fino a quando l’Europa non metterà il culo sulla sedia delle
trattative e la situazione non torna sotto controllo.
La situazione
diviene sempre più chiara, alla Russia chapeau per la strategia (il secondo in
2 giorni)
Ah, nota se sperate che tutto si
risolva in tempi brevissimi, vi sbagliate, se i russi si aprono subito alle
trattative gli USA si prenderebbero il merito di aver fatto le giuste pressione
su Europa e Russia risolvendo la situazione mantenendo la leadership. Invece,
la Russia deve assicurarsi di dimostrare a tutto il mondo ad eterna memoria che
può umiliare l’occidente.
Vassili
*http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201403030747422274&chkAgenzie=TMFI