domenica 1 dicembre 2013

Necroscopia dell’etica animalista

Scusate l’assenza, vari impegni mi hanno impedito di occuparmi di questo blog. L’argomento di discussione che propongo oggi non è solo attuale ma contiene un paradosso di complessa risoluzione. Non voglio occuparmi di fatti, non citerò gli eventi del dipartimento di farmacologia di Milano o gli attacchi al M. Negri.
Quello di cui mi occuperò è di far luce sui punti cardine di quel movimento filosofico denominato “antispecismo”, comprendere gli attriti con lo “specismo” e trarre alcuni semplici conclusioni.

Prima di tutto, cosa è l’antispecismo? (Cito da Wikipedia)
L'antispecismo è il movimento filosofico, politico e culturale che si oppone allo specismo.
Il primo autore a parlare di «specismo» fu lo psicologo Richard D. Ryder. Egli sostiene l'esigenza di smascherare che il più grosso "errore morale" che contraddistingue la società occidentale antropocentrica risiede nel suo rifiutarsi di riservare un trattamento egualitario agli esseri non umani solo per ragioni connesse all'assenza di un legame di specie.
L'approccio antispecista ritiene che:
•    Le capacità di sentire (di provare sensazioni come piacere e dolore), di interagire con l'esterno, di manifestare una volontà, di intrattenere rapporti sociali, non siano prerogative della specie umana
•    L'attribuzione di tali capacità agli animali di specie non umana comporti un cambiamento essenziale del loro status etico, da equiparare a quello normalmente riconosciuto agli animali di specie umana;
•    Da ciò debba conseguire una trasformazione profonda dei rapporti tra individui umani ed individui non umani.
•    Ogni essere senziente possiede diritti esistenziali che dovrebbero essere riconosciuti dall'umanità, indipendentemente dal loro modo di vivere, ovviamente diverso da quello umano.

È possibile discutere i punti in ordine:
Gli animali sono certamente in grado di provare sensazioni fisiche, questo non credo si possa mettere in discussione, la vera domanda è se effettivamente siano autocoscienti e questo avviene solo nelle scimmie antropomorfe. Per quelli che non lo sono, si può parlare di dolore, difficilmente di sofferenza psicologica ma piuttosto di stress.

Del problema etico se ne discuterà successivamente così come è importante comprendere come i principi antispecisti cambierebbero la società attuale.
I diritti di ogni essere vivente sono, per quanto mi riguarda, sacrosanti. Il diritto termina, per antonomasia, quando entra in conflitto con le leggi di natura.

Andiamo al succo ora, quali sono gli effetti di un estremismo cieco e sfrontato? Cosa accade quando si giunge all’assolutizzazione del pensiero antispecista che ispira le correnti di pensiero animaliste?
La società può essere definita come un insieme di individui che cooperano per uno scopo comune, intrattengono relazioni che permettono vantaggio reciproco tra gli individui che ne fanno parte.
La società umana, intrattiene rapporti con altre specie animali e si instaurano dei rapporti tali da permettere, nel caso di animali domestici, di allargare il concetto di società umana anche ad altre specie. Da qui, c’è un errore abbastanza rilevante nell’affermare che la nostra è una società specista in senso unidirezionale, perché non è un sistema chiuso che prevede interazioni tra soli individui umani. Pensate a cani e gatti, diamo loro da mangiare e riceviamo in cambio compagnia e affetto. Si potrebbe parlare di specismo nei confronti del bestiame ma anche in quel caso è uno sfruttamento con riserva.

Da un punto di vista pratico siamo disposti a concedere determinati diritti ad alcuni animali, e parlo di concedere perché solo l’uomo è in grado di concepire il diritto, non abbiamo altri esempi in natura.
“Come conciliare un perfetto antispecismo con il sistema sociale?” Questa è una domanda interessante, ma ancora più affascinante è cercare di comprendere se effettivamente l’etica antispecista può garantire la sopravvivenza dell’etica stessa.

Mettiamola così, 4 esaltati entrano in un laboratorio aprono le gabbie e liberano animali impiegati in importanti ricerche sulle malattie neurodegenerative. A chi hanno fatto danno? Ai propri simili. Alcuni animalisti dicono che se in una ipotetica situazione di pericolo potessero salvare un cane o un bambino questi sceglierebbero il cane.

La sperimentazione animale è necessaria per il progresso delle scienze biomediche. Ora non che io sia una voce autorevole, sono un umile studente di medicina non corrotto dalle lobby, anzi se c’è qualche lobby che mi sta leggendo mi piacerebbe un loro contributo economico perché l’affitto pesa ;P.

Il modo più semplice di spiegare il perché la sperimentazione animale è necessaria risiede in un paradosso. Se sapessimo tutto non avremmo bisogno di sperimentare, anche supponendo che il limite tecnologico che impone delle severe restrizioni all’utilizzo dei metodi alternativi non esistesse, comunque il perfezionamento dei metodi alternativi richiede continui approfondimenti e conoscenze che possono derivare solo dalla sperimentazione animale.

La cosa non è difficile, nemmeno per gli animalisti più ritardati. In sintesi, l’organismo è “perfetto” per riprodurlo su altri supporti dovremmo avere una conoscenza perfetta dello stesso, se la avessimo allora non saremmo qui a parlare di sperimentazione.

Qualcuno potrà dirmi che gli organismi dei vari animali non umani siano sostanzialmente differenti da quello dell’uomo. Si, grazie lo sapevamo già, ho una brutta notizia, sono proprio queste differenze che vengono selettivamente sfruttate. In ogni modello ci sono dei limiti, per ora quello animale è quello con meno limiti che abbiamo. Paradossalmente la fase preclinica se compiuta su un essere umano risulta essere meno efficiente rispetto alla stesso tipo di studi compiuti sulle cavie murine.

Riportandoci al discorso etico, ci troviamo davanti a individui che rompono, senza comprenderne le conseguenze, quel primordiale accordo di reciproca collaborazione che assicura l’esistenza stessa della società. Come detto precedentemente è la società stessa che fa da condizione necessaria, ma non sufficiente, all’esistenza dell’etica. Ritengo quindi che una forma di etica che uccide le basi dell’ etica stessa non può essere definita etica, per una semplice serie di motivi. Un’etica antisociale trascina la società nel baratro, da uno stato di diritto a uno di natura.
 Questo costringerebbe gli esseri umani a regredire ad una situazione in cui la loro stessa esistenza è votata alla necessità.     
    Termino con un invito e una riflessione:
Gradirei che gli animalisti e antispecisti si facessero pionieri di questo loro pensiero e lo applicassero fornendoci informazioni su come è vivere in “armonia” con la natura, tra una zecca e l’altra privi di un sistema sociale. Questo li riporta ad una situazione antiumana, nemmeno il sistema tribù sarebbe possibile mantenere.
Provare per credere.
Mi spiace molto per questa gente, hanno un ideale incompatibile con la realtà, insostenibile da ogni punto di vista. Sono come dei polli in una scatola che cercano di volare e che ad un salto più virtuoso accusano gli altri di non provarci. Il fatto è che è proprio grazie agli altri e al sistema sociale che minacciano che gli sono concessi i benefici necessari per saltare. 

Vassili.

mercoledì 4 settembre 2013

Libertà, un tot al chilo (piccola riflessione)

-Scusi. un Kg di pane…
-Sono 10 unità di libertà
-Ecco a lei…
La ringrazio. buona giornata.

Sembra paradossale, ma non lo è.
La storia ci ha sempre insegnato che la libertà può divenire un’ottima valuta di scambio.

Non ho intenzione di fare un ragionamento storico, non voglio fare propaganda, quello che segue è solo una riflessione sui motivi che possono spingere un essere umano a cedere i suoi diritti per inseguire una visione, un’illusione.

Mi trovo sempre a sorridere quando parlo con certi sostenitori del nazionalismo, il fatto è che loro spesso hanno le idee chiare su come dovrebbero andare le cose in un Paese, questo bisogna ammetterlo. Purtroppo hanno sempre quel piccolo difettuccio, che risiede nel fatto che per far reggere le loro tesi e per costruire il loro mondo, dovrebbero invadere la libertà altrui, la mia compresa.

Ovviamente non vi sto a dire che la cosa mi sta sul culo. 

No, nessuno venga a farmi dietrologia sul significato della libertà. Partiamo dal presupposto che la libertà è uno stato mentale che si riflette nella possibilità di compiere determinate azioni.
Non esiste la libertà se non in un’ottica di “poter fare”. Ogni epoca ha la sua libertà, circoscritta da confini che la limitano e che sono sempre apparsi limitanti per alcuni, meno per altri. 


Nessuno può fare della libertà la propria bandiera, non può farlo il nazionalismo, non può farlo la democrazia o l’anarchia. Nessun sistema è capace di garantire LA libertà.

Ovviamente, credo sia possibile ampliare il ventaglio delle possibilità di ogni individuo in modo tale che riesca a vivere il proprio SENSO di libertà

Una società civile deve essere consapevole che non può fare a meno di espandere il ventaglio del “poter fare” di ogni individuo, meno che non voglia essere un fattore limitante per la crescita spirituale e culturale di ognuno.

Proprio questo i nazionalisti stentano a comprendere, probabilmente una economia strettamente controllata e gestita in modo corretto può anche arrivare a raddoppiare o triplicare il PIL. Almeno da quanto loro sostengono circa l’applicazione dei principi nazionalisti in altri Paesi, spesso del terzo mondo.

L’applicazione dei principi del nazionalismo sono stati in grado di aumentare la produttività del Paese, migliorare la qualità della vita, che ancora in modo ottuso si continua a giudicare esclusivamente dai consumi e non dalla produzione innovazioni culturali o dal contributo che una nazione offre all’espansione del libero pensiero.

Ovviamente, il libero pensiero non può prescindere dall’incontro e dallo scontro di opinioni differenti.
Il difettuccio insignificante delle forme conosciute e applicate del nazionalismo risiede nel fatto che per far si che il “Paese ideale” funzioni si necessita di una straordinaria omologazione del pensiero. Se l’ingranaggio si inceppa il sistema comincia a crollare. Lo sapevano bene i vari Stalin e i vari Hitler per questo le “purghe” erano all’ordine del giorno.

Qualcuno potrà dire che l’omologazione del pensiero esiste anche oggi. Non posso che dire che è vero, tuttavia, in uno stato fascista o comunista, queste mie parole potrebbero essere affogate nel mio stesso sangue. Con il sistema attuale no, e questa è una scomoda verità per alcuni.

A me sarebbe impossibile scrivere quello che più mi piace e a voi di leggere quello che più vi pare. Ritengo il potermi esprimere così liberamente una componente essenziale del mio “poter fare”. La domanda è…

Quando sarei disposto restringere il mio ventaglio di possibilità in favore di provvedimenti che implichino una costrizione delle stesse?

Bè, semplicemente ho il brutto vizio mangiare e quello purtroppo ha la priorità, nulla può essere fatto senza niente nello stomaco e non so fino a che punto preferirei scrivere sul mio blog invece di mangiare.

Se ci sono grandi eroi pronti a morire per le proprie idee, questo è il momento di abbandonare il post.

Trovo ridicolo che ci sia gente che pensi di sapere cosa farebbe in situazioni che non ha mai vissuto.
La mia non è un'ammissione di viltà, ma un monito.

L’attuale sistema è quello della democrazia rappresentativa, quindi no, non sta scritto in nessun cazzo di posto che dovete decidere voi sulle politiche di un Paese. Il vostro diritto/dovere è quello di votare, dato che la maggior parte della popolazione è incompetente sulla maggior parte degli argomenti che permeano la vita politica di un Paese, fate un atto di umiltà e mettetevi da parte.

 Non siete in grado, non che i politici che abbiamo siano competenti ,ma la presunzione di saper fare di meglio è irritante.

Probabilmente nell’era post Grillo può sembrare assurdo, ma il voto ha un potere enorme. E questo non sempre è un vantaggio. Tuttavia il fatto di poter deporre “dittature a tempo determinato” mettendo una scheda in un buco rappresenta già un’ottima conquista. Che poi mettiate crocette a cazzo di cane come negli ultimi 40-50 anni è solo un sintomo di quanto disastrosa sarebbe la democrazia diretta.

Ovviamente, in un sistema autoritario come quello basato sui principi nazionalisti questa possibilità viene meno. In pratica ai fascisti la democrazia potrà fare anche schifo, ma nel momento in cui uno Stato fascista cominciasse a fare delle immense cazzate, verrebbe meno anche la possibilità di esiliare certe persone dal buco da dove sono uscite.
Nel caso della democrazia diretta invece, la colpa non è di nessuno e quando la colpa non è di nessuno si fa fatica a capire chi e dove si sbaglia.

Ancora non credete che la democrazia per certi versi sia una gran cosa?

Il fatto è questo, bisogna mettersi una mano sulla coscienza. Bisogna costantemente prestare estrema attenzione alle nostre scelte, tutti noi abbiamo una grande responsabilità. Facendo le scelte sbagliate molto probabilmente, finiti i soldi, ci toccherà usare la libertà come valuta di scambio.
  

Vassili       

martedì 3 settembre 2013

Dialogo con i testimoni di Geova

TOC TOC

 

Ha un minuto per ascoltare la parola di Dio?
 

Sempre a me, vi giuro, sempre a me. I testimoni di Geova esperti nell’ arte ninja hanno la capacità di trovarsi esattamente sul pianerottolo d’avanti alla porta della mia umile casa universitaria.
 

Ovviamente, la frequenza degli incontri molesti aumenta in maniera direttamente proporzionale all’urgenza dei miei impegni.
 

Poco male, questa volta decido di parlarci, credo di avere abbastanza elementi da riuscire a mandarli in crisi mistica, questo perché tendo a sottovalutare la stupidità. Non posso farne a meno, l’ottusità non è misurabile quindi non esiste una contromisura adatta. Più semplicemente, manca la fase di valutazione e quando ti trovi ad avere tutti gli elementi per dire a qualcuno che è un coglione hai già chiuso la conversazione da tempo. 
 

 Mi pongono delle domande, io cerco di dare delle risposte.
 

•    Lei crede in Dio?
 

Questa è un’ottima domanda, diciamo che non amo le posizioni degli atei, perché fideistiche almeno quanto quelle religiose. Credo che l’ateismo manchi di umiltà ma la religione manchi di economia. 
Quindi con molta calma risposi:
 

“Se mi parla di Dio come un postulato, come una condizione “sine qua non” le collassa mezza vita sopra, allora no.” Mi godo l’effetto delle mie parole, aspetto la risposta…
Mi guarda in modo interrogativo, io continuo:
 

“Le sto solo dicendo che trovo la religione economicamente sconveniente, non in senso prettamente finanziario, ma da un punto di vista dei processi cognitivi coinvolti. Probabile che la religione abbia tutte le risposte giuste, ma a quanto pare, sono le domande a essere sbagliate.”
 

Trovo poco utile inoltrarmi in ragionamenti arzigogolati sulla religione, il problema è che quando lo faccio, irrimediabilmente per arrivare al punto devo uscire dai paletti imposti dalla fede. Non puoi farne a meno. A un certo punto sei obbligato a credere, ed io mi rifiuto.
 

In fondo, non vedo la differenza tra la loro ignoranza e la mia ignoranza sui misteri dell’universo. Non percepisco la superiorità di un tipo di ignoranza solo perché riescono a costruirci un impero sopra.
 

L’ignoranza è ignoranza ,punto.  
 

Continuando il mio discorso…
 

“Ritengo un enorme spreco di energia e tempo ignorare la logica per esplorare circuiti di pensiero che sono fatti per portare da nessuna di parte”.
 

Forse loro aspettavano questo, infatti, li vedo sorridere, non avevano capito che li stavo ancora stuzzicando.
 

MA TU SAI BENE CHE LA LOGICA HA DEI LIMITI!
 

Rispondo: “certo, è molto probabile che quello che dici sia vero, ma stando ai fatti, il mio sistema di valutazione dei fenomeni ha una resa straordinariamente più elevata della vostra, che è evidentemente limitante. Nulla di personale, ma se parliamo di rendimento, il mio modo di operare a giudicare dai risultati ottenuti  è molto più efficace.”
 

Non stavo mentendo, nel limite della mia esperienza, la visione razionale del mondo funge come una straordinaria leva evolutiva. Volendo contrarre il mio ego al massimo sostenibile, direi che non ho mai rilevato alcun notevole vantaggio nei loro atti di fede. Il più delle volte ho riscontrato solo una maggiore accettazione degli eventi nefasti in modo straordinariamente passivo o, in alternativa, in modo estremamente fiducioso. Niente che non si possa fare nella stessa misura utilizzando la ragione, e a volte, i risultati sono addirittura migliori.
 

Avrete compreso il fatto che la mia non è una “Filippica” contro la fede o la religione, ma solo una valutazione dei collaterali, che se non sono svantaggiosi, spesso non risultano nemmeno utili per migliorare la qualità della vita.
 

La cosa che mi colpiva è che per quanto io mantenessi un tono estremamente moderato sul loro volto era evidente l’astio dei miei confronti.
 

Voglio azzardare che non siano contenti del fatto che qualcuno riesca a essere felice senza le loro genuflessioni, senza i loro cilici intellettuali, senza le loro costrizioni morali. Io, privo di ogni possibile sacralità e procedura rituale ero felice, stavo bene e non avevo nulla che loro potessero darmi. L’unica differenza era che entrambi avevamo la ragione, ma io, a differenza loro, non avevo la fede. Questo “status quo” rendeva incredibilmente superflua la loro protesi del benessere e mentre io apparivo sempre più rilassato, loro si irrigidivano.
 

No, forse qualcuno starà ridacchiando, ma non ne ero per nulla contento, la mia era semplicemente compassione.
 

I toni cominciano a degenerare, almeno i loro, si fanno più acuti e più pungenti:
   

Quando ti guardi intorno e ti rendi conto dell’estrema perfezione della natura, non vedi in questa, l’opera dei una mente superiore?
 

Ci rifletto un po’…
 

Questa solitamente è la loro “carta buona”, ma a giudicare dal seguito non è stata una buona scelta. Decido di rispondere in modo altrettanto ironico:
 

“Voi vedete intelligenza in tutto ciò? Io non vedo alcuna intelligenza, per parlare di intelligenza dovremmo apprezzare salti evoluzionistici che vanno dal Carbonio a un protozoo senza intermedi di alcun tipo.”
 

Mi spiego meglio, la loro teoria ha un buco enorme, determinato dal fatto che per stare in piedi deve prendere per buono il creazionismo. E questa è una grossa falla. Non mi tirate in ballo la solfa dell’uomo e dell’anello mancante. L’anello mancante a mio modestissimo parere non si è mai estinto, ancora oggi abbiamo gente che se non fosse per il fatto che l’evoluzione non può segargli le gambe, perché protetti dalla società, sarebbe irrimediabilmente spazzata via dalla selezione naturale (lol). 

A voler giocare di fantasia, la struttura sociale degli antenati dell’uomo, ha permesso la coesistenza parallela di 2 diverse linee evolutive, una meno evoluta e una destinata ad evolversi. Probabilmente le due linee non sono entrate in conflitto ma hanno finito per fondersi reciprocamente. 

Ma questa è solo una mia personalissima teoria e probabilmente è una tremenda cazzata, serve solo per rendere l' idea che ficcare Dio ovunque non è la soluzione più indicata per arrivare alla conoscenza.
 

Personalmente non ho problemi solo con alcuni elementi di queste dottrine, ma con gli “umanisti” in generale. Senza farla troppo lunga, mentre gli scienziati cercano soluzioni credibili alle domande che l’uomo pone, sottoponendo le proprie teorie a una dura analisi scientifica, gli umanisti hanno la straordinaria capacità di rompere solo il cazzo senza proporre soluzioni concrete, non dico tutti, ma buona parte di quelli che conosco.
 

Dopo questa lunga parentesi torniamo al mio dialogo, ah…stavo parlando io.
 

Credo che non ci sia nulla di eccezionale nei risultati di una “brute force” di miliardi di anni. Non mi stupisco che l’entropia, unita a una collisione spontanea degli atomi e coadiuvata dalla normale tendenza delle molecole a formare legami per dare vita a strutture di ordine superiore sempre più stabili, abbia portato tra le miliardi di combinazioni possibili al “codice della vita”.
 

Io tendo a semplificare, se una cosa esiste è solo perché vi è la possibilità che lo faccia. Nulla di più. Le condizioni e le modalità che permettono l’esistenza di qualcosa continua a rendere superflua la fede, perché questo è dominio delle scienze naturali. Chi sostiene che la fede abbia dato più risposte della matematica nel ramo dell’analisi dei fenomeni e delle condizione nel quale si verificano mi faccia 2 esempi.
 

I miei interlocutori a questo punto cominciano a sparare le solite banali cartucce:
 

Ma non ti pare che qualcuno debba pure aver creato quell’atomo di cui parli, da qualcosa si è dovuto pur partire no?
 

So molto bene come rispondere a questa domanda, sorrido.
 

“Vedo che avete problemi con “il nulla”, non so se davvero sia mai esistito un vuoto assoluto, qualcosa di umanamente incomprensibile, non ho gli elementi per affermarlo.”
 

Ah vedi! Quindi ammetti che c’è bisogno di un’entità che permetta di dare luogo alla prima scintilla, che garantisce l’Esistenza!”
 

Hehehehe, la trappola ha funzionato.
 

“Come dicevo prima, voi avete problemi con il nulla, ma pare che non abbiate nessun problema con “l’increato”.
Questo è abbastanza comico, dite più probabile l’esistenza di un’entità intelligente e complessa, ma credete impossibile l’esistenza a priori della più piccola particella subatomica.
 

Perché Dio può esistere da sempre e creare il tutto e non ritenete accettabile che da sempre esiste il più piccolo elemento della materia? Non voglio parlare di cosa sia più credibile, ma le due cose si equivalgono.
Qui segue la loro ultima cartuccia:


E come ti spieghi i miracoli?”
 

Non me li spiego con la fede. Semplicemente è peccare di superbia credere che tutto ciò che si crede “naturale” o quotidiano sia distinguibile dal “divino” sulla base della propria, personalissima esperienza (o meglio, ignoranza). Supponiamo che alcuni eventi si verifichino una volta ogni mille anni, il fatto che tu li possa apprezzare per la prima volta, non implica che siano atti divini. Quindi la cosa non sta in piedi. Non credo che una guarigione improvvisa sia impossibile, quindi non credo che debba intervenire Dio per renderla possibile, è molto semplice.
 

Uno più limiti ha, più Dei ci piazza

Tutto dipende da cosa credi impossibile e meno conosci dell’impossibile, più devi tamponare con Dio. Lo dimostra il fatto che Dio viene quotato sempre peggio da quando la scienza esiste.
 

La conversazione era finita, loro lo sapevano, io lo sapevo. Chi aveva vinto nessuno può dirlo, non si vince in certe cose. Io tornai alla mia giornata, loro si guardavano un “bubbone” chiamato fede che da quel giorno avrebbero stentato a giustificare.
 

No, non sono ateo, ribadisco. Non prendo posizioni su quello che non conosco a differenza dei religiosi.
La religione non mi infastidisce, anzi, la reputo molto utile. Per come la vedo io, la Bibbia non rappresenta più una buona base su cui basare l’etica moderna, ci siamo evoluti e insieme a noi i nostri bisogni e la nostra visione del mondo.
Vorrei giudicare la religione e la fede come meritano e definirle per quello che sono:
 

un’ottima psicoterapia preventiva, nulla di più, semplice psicoterapia.
 

Vassili.

lunedì 2 settembre 2013

Il futuro in 3D. "In un Paese di ciechi, l'innovazione zoppica"

Un gesso HI-TECH

Un argomento che sta spopolando, sia negli ambienti di nicchia, sia in quelli più eccentrici come quelli di Zeitgeist, è l’utilizzo ormai ubiquitario che coinvolge il sistema di stampa 3D.

Molti di questi progetti sono Open Source, il prezzo di una stampante 3D (circa 800 euro) è molto contenuto e giustificabile visti gli infiniti campi di applicazione.

Ma allora perché è una tecnologia fa tanta difficoltà ad affermarsi proprio dove cambierebbe radicalmente la qualità dei servizi, abbattendo i costi?

Il settore di cui parlo è quello della sanità.

Riporto alcune immagini circa l’utilizzo di questa tecnologia in ambito medico. 

http://edition.cnn.com/2013/05/22/health/baby-surgery/index.html?hpt=hp_bn8

Un'innovazione, tra le tante che mi ha particolarmente colpito è la sostituzione del gesso ortopedico, con un vero e proprio esoscheletro.


Jake Evill ha così creato il Cortex cast un esoscheletro in grado di abbinare la resistenza necessaria a sostenere un arto fratturato, alla traspirazione per prevenire pruriti e fastidi. Sulla pagina internet nella quale viene spiegato il rivoluzionario procedimento si legge: “Dopo secoli di stecche e ingombranti calchi in gesso che hanno provocato prurito e irritazione a milioni di bambini, adulti e anziani, abbiamo finalmente portato i metodi per la cura delle fratture nel 21esimo secolo. L’esoscheletro Cortex offre un sistema tecnologico avanzato di supporto localizzato ai traumi, completamente ventilato, molto leggero e igienico, riciclabile e anche bello esteticamente“. (*1)

Il procedimento utilizzato per la costruzione di questo supporto ortopedico non sembra essere particolarmente difficoltoso. Possiamo riassumere il procedimento in 3 fasi.

1.    Scannerizzazione dell’arto
2.    Rielaborazione dati
3.    Stampa


Lungi da me gridare al miracolo, ovviamente non pretendo che certe tecnologie siano la panacea, ma sicuramente contribuiscono a dare un contributo sostanziale al progresso tecnologico e all’aumento della qualità della vita.

Un’osservazione va fatta in proposito:
Ogni volta che la ricerca scientifica ci dona le sue innovazioni, dovremmo sempre, se possibile, pensarle in un’ottica di un utilizzo pratico e quotidiano.
Questo perché una tecnologia, se non applicata, difficilmente dimostra i suoi veri limiti pratici e risulta più difficile fare il passo successivo verso una nuova l’innovazione.

Il Cortex cast, come molte altre innovazioni, può cominciare a far riflettere su come le strutture sanitarie abbiano bisogno di un massivo intervento di aggiornamento, sia nel settore tecnologico, sia in quello delle competenze.
Proprio nell'ampliamento del ventaglio di professionalità io vedo maggiori prospettive occupazionali in futuro. L’Italia non ha ancora ben compreso questo aspetto, forse per interesse, forse perché ognuno è chiuso nella propria nicchia e ha paura di essere sostituito.

In definitiva, l’integrazione di questi sistemi nel contesto del servizio sanitario, non solo lo renderebbe indipendente sotto certi aspetti, ma aprirebbe nuove porte all’ingresso di nuove competenze.

Un’occasione per il sistema “ospedale-università” per la formazione di nuovo personale e nel settore “ricerca e sviluppo”

Vassili

*(1)  http://www.squer.it/of/un-esoscheletro-stampato-in-3d-sostituira-il-gesso-nelle-fratture/

domenica 1 settembre 2013

Se voto Beppe Grillo, torno vergine?



Il fenomeno “Grillo”, sembra apparentemente assopito. Devo però che dire che a mio parere, non scompare un movimento fino a quando non scompare il substrato da cui raccoglie i suoi voti.

L’elettorato “grillino” è estremamente eterogeneo, quindi suppongo che possa raccogliere ancora consensi  da strati differenti della popolazione. Non è una valida conseguenza logica, me ne rendo conto.

Chi stava male prima di Grillo, sta male ancora nel post Grillo e se conosco gli Italiani, molti lo rivoteranno.

Non tutti, basta vedere l’importante deriva estremista che spinge sempre più gente ad avvicinarsi alle falangi dell’estrema destra.

Questo è un problema?

Credo di no, Grillo ha raccolto quella che G. Gaber chiamava la “cacca dei contadini”, solo che nel teatro cantato di Gaber la “cacca dei contadini” o meglio, il suo significato, veniva raccolto da Lenin. Da noi la raccoglie Grillo che è stato capace di affossare completamente il cambiamento, rigenerando quell’apatica collettiva che caratterizza l’astensionismo.

Ricapitolando, tra derive estremiste e astensionismo forse Grillo rischia di perdere buona parte del suo elettorato. Ovviamente ci sono altre “X” nel sistema. Bisogna vedere come la Sinistra, o meglio, il mosaico estremamente frammentato di partiti che la rappresenta, senza un vero equilibrio di poteri,  approccerà il caso dell’ineleggibilità di Berlusconi.

Se la Sinistra continuerà a fare cazzate, come ha sempre fatto, allora Grillo, che la merda la raccoglie di professione, riuscirà a trovare la sua nuova riserva di voti.


La cosa che però Grillo non ha capito, è che la leadership negativa che esercita è un’arma ha doppio taglio. Essenzialmente sono 2 i fattori a suo svantaggio:

•    La minaccia di un crollo imminente non ha retto, perché non esiste nessuna minaccia di crollo, al massimo si sprofonda lentamente nei prossimi anni, fino a diventare uno di quei Paesi dell’est Europa prima della caduta del muro.

Se il processo sarà abbastanza lento, nessuno si renderà conto di nulla. Nasceranno bambini che difficilmente riusciranno a pensare uno Stato con un welfare che funziona, dove la disoccupazione è contenuta e lo Stato funziona.

In pratica è come se io protestassi per tornare agli anni 50’. Sono anni che non conosco, non posso che immaginarli.
Possiamo tirare avanti ancora per una decina d’anni, forse 20. I partiti lo sanno, perché saranno pure dei bastardi, ma non sono scemi.

•    Grillo non ha ancora imparato che la Leadership negativa è un’arma a doppio taglio. Per leadership negativa si intende:

“L’esercizio del potere che utilizza come leva i sentimenti negativi come la paura, la disperazione e frustrazione, per ottenere consensi.

Ci sono casi in cui la leadership negativa può essere utilizzata per brevi periodi in modo efficace, per gestire una crisi o fare fronte ad emergenze di vario genere.  Ma non si può pretendere di mantenere uno stato di allerta perenne.

Succede quello che è sempre successo con i condannati a morte. Se fisso una data per l’esecuzione e la rimando continuamente all’inizio, avrò uno stress altissimo, ma poi, lentamente, si arriverà nella maggior parte delle volte a un vera e propria rassegnazione.

Arrivati a questo punto, tutta quella forza propulsiva che hai generato sotto minaccia, si esaurisce improvvisamente e trovare nuove motivazioni diventa sempre più difficile.

Succede quello che succedeva nei campi di sterminio, si lotta per la sopravvivenza fino a quando un giorno, molto semplicemente smetti, di farlo.

Forse Grillo aveva ragione, l’emergenza esisteva davvero, probabilmente ha ingigantito il tutto. Probabilmente non aveva altra scelta che esercitare una leadership negativa, ma quello che sembra chiaro è che la sua spinta propulsiva si sta esaurendo.

Questo non vale solo per  Grillo, ma per tutti i nuovi partiti che decideranno di puntare alla pancia del popolino. Il mastodontico apparato burocratico Italiano che dovrebbe garantire la democrazia, non farà altro che inceppare qualsiasi “provvedimento lampo”, ammesso che ne esista uno efficace.

Questo sta bruciando Grillo, brucerà l’estrema destra dopo le prossime elezioni e tutti quei piccoli partiti che decideranno di raccogliere la “merda dei contadini”.

Perché anche a voler cambiare, in Italia non è davvero possibile farlo prima che i tuoi consensi si esauriscano. Per questo PD e PDL utilizzano ancora il buon vecchio sistema clientelare di stampo democristiano. 

Alla fine si crea un paradosso, che rende impossibile arrivare alla buona politica. Quello dei Partiti è un sistema, non ci provano nemmeno più a sembrare puliti, non ne hanno bisogno.
Ormai si sono radicati perfettamente nel tessuto sociale, hanno creato una fittissima rete clientelare.

Se ancora vale il principio che uno va a puttane quando le puttane ci sono, allora evidentemente non mancano le puttane no?

No, Grillo non vi restituirà la verginità.

Vassili.  

Santi, puttane e ipocriti. Il Paese dei Paraculo parte I

Datemi un barcone e vi solleverò un Paese!

In Italia infuria come mai la questione dell’immigrazione clandestina diventando un argomento capace di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Se regge la mia idea che l’opinione pubblica non è che un’orgia sfrenata di opinioni sfrontate fatte passare per vere, allora anche in questo caso, la realtà si presenta mite e distante dall’impronta catastrofica che si vuole dare.
 

Cominciamo postulando che tutti i sistemi, che sono definiti complessi, implicano un gran numero di variabili e interazioni. Questo sia da un punto di vista strettamente fisico, termodinamico se volete, sia da un punto di vista sociale. Questi sistemi complessi possono presentare ampie oscillazioni, causate da eventi concomitanti e contrastanti che rendono praticamente nulla la probabilità che si vada a configurare uno scenario di “crollo” del sistema stesso. Diciamo che il sistema può cambiare progressivamente in modo graduale e non certamente rapido come ci si aspetterebbe.

Ribadisco, con i dovuti accorgimenti l’immigrazione coatta può essere GESTITA nei migliore dei modi, ma non può essere fermata. Almeno fino a quando vogliamo definirci un paese civile.

Ora, i luoghi comuni:

Ma vedi tu questi negri che arrivano con i barconi

Chi pensava che agendo come Malta si potessero risolvere i problemi, riceverà una brutta batosta. Questo perché solo il 10%-12% (cifra che non ha subito notevoli variazioni) degli immigrati arriva via mare.
Tutti gli altri fanno il loro ingresso con un normalissimo visto turistico, entrando in clandestinità alla sua scadenza.
I barconi a quanto pare sono davvero l’ultimo dei problemi, un semplice bias della visione selettiva sulla valutazione del fenomeno “immigrazione”.

Ma rubano il lavoro agli italiani, perché lavorano in nero”!

Diciamo di no, diciamo invece che la maggior parte hanno un lavoro regolare, il problema dell’occupazione, in queste proporzioni, l’Italia lo sta vivendo adesso, in tempo di crisi. Qualcuno forse ha dimenticato che il nostro è un Paese che invecchia e quando la crisi non si faceva sentire, era palese un notevole squilibrio demografico. 
L’invecchiamento tuttavia, non è l’unica causa.
Anche il sistema scolastico e produttivo italiano, a differenza di quello tedesco ha precluso la possibilità a molti giovani di inserirsi sin da subito nel mondo del lavoro.
 
Le industrie hanno la colpa di non aver resto più umano e automatizzato il processo di produzione, che avrebbe permesso a operai a bassa specializzazione di accedere più facilmente al mondo del lavoro. Il sistema scolastico invece pare viaggiare, quasi sempre, su binari distanti rispetto a quelli che riescono ad offrire una prospettiva occupazionale.

La Germania ha brillantemente risolto questi squilibri con l’introduzione del mini job, riservato ai soli cittadini tedeschi e che affiancato al sussidio statale permette, se non una vita agiata, sicuramente dignitosa. In più il sistema produttivo è moderno e flessibile, quindi non ci sono lavori che nessuno vuole fare. Ovviamente noi, che siamo meno svegli, preferiamo bersagliare i barconi.

Forse a nessuno è chiaro che una ridotta spesa sulla manodopera porta a maggiori investimenti nel settore della ricerca e sviluppo, che per i paesi occidentali è l’unica via di fuga per restare competitivi.

Non è aumentando il lavoro fino a 12 ore che si compete con la Cina, ma tenendosi al passo con la tecnologia, non sono gli immigrati ad avere la colpa in questo caso, ma voi.

L’Italia è rimasta indietro, prima risultando incapace di informatizzare i suoi settori, poi rimanendo esclusa dalla rivoluzione dell’IT. Certi cambiamenti sono treni che passano 2 volte, il primo ti trova a dover fare la scelta, il secondo ti coglie di spalle in mezzo ai binari.

Non è una scelta il progresso, è una necessità.

La verità è che molte delle lamentele sull’immigrazione non ci sarebbero in un Paese normale. Il lavoro della maggior parte degli italiani esiste solo come atto parassitico, un germe di incompetenza che cresce solo sulla carcassa dell’obsolescenza.

La verità è che se gli immigrati vi sostituiscono è perché molti hanno le stesse scarsissime competenze del negro del Mali.
Questo non si vuole ammettere, ma deve essere tenuto in conto.

Si certo ma sono criminali, vedi sono tutti in carcere!”

Certo, questo succede con la Bossi-Fini. Stando alle statistiche, che pubblicherò alla fine del post, vi è solo una lieve differenza tra crimini commessi dagli italiani e crimini commessi dagli extracomunitari. Lo so che la televisione sposta l’ottica in modo selettivo, ma i dati dicono altro.
La maggior parte degli immigrati vengono arrestati in virtù del reato di clandestinità e quasi mai scontano pene in modo alternativo come invece è concesso a un italiano. Ricordo anche che il tasso di criminalità dal 92 a oggi è lievemente calato.

Un momento… qui voglio fare un’osservazione importante. Non voglio negare che il basso livello di scolarizzazione della maggior parte degli immigrati non sia strettamente correlato ad una maggiore predisposizione a commettere crimini. Se il tasso di criminalità è lievemente calato, è anche perché la più grande organizzazione criminale del mondo, un puro “Made in Italy”, la Mafia. Più la Mafia siciliana e calabrese che la Camorra campana ha deciso di riciclarsi e agire nell’ombra, si è ripulita e punta sulle attività legali.
Questo deve essere tenuto in conto nel trattare i dati.

Non si spara più come una volta…eh…già.

Sono convinto del fatto che non bisogna forzare i dati pur di confermare le proprie ipotesi, quindi era una parentesi dovuta questa.

Lo so che qualcuno mi presenterà il pippone delle case agli immigrati, ma forse dovreste guardare i criteri di assegnazione. Bisogna essere residenti da almeno 10 anni in Italia. Quindi nessuno scavalca nessuno.
Poi, si tiene conto del reddito e della numerosità del nucleo familiare. Scordatevi il fatto che un clandestino arriva e gli regalano la casa, è un’altra cazzata.

Quindi Rubano qualcosa agli Italiani?

Questa domanda può essere complessa, ricordiamo che il lavoro e le tasse degli immigrati coprono una buona parte della previdenza sociale e versano i contributi. Quindi io direi che sarebbe il caso guardarsi allo specchio e chiedersi…
Di chi è la colpa?  

Sul caso dello IUS SOLI, vorrei fare una piccola osservazione. Non è il grosso problema che sembra, che ci sia o meno non cambia nulla. Ma non prendo posizioni su certe cose, non mi riguardano. Comunque c’è da stare tranquilli. (Diciamo che non lo trovo importante come non lo trovo utile)

A meno che non ci teniate alla “purezza della razza”, in quel caso si chiama razzismo ed è considerato un bias cognitivo, una fallacia logica. Il bias del “nemico” invece è considerare ogni opposizione all’immigrazione coatta come razzismo. :D

Se davvero si fosse sicuri della forza del proprio popolo, non si temerebbe per la propria cultura. Ma siccome siamo un popolo PARACULO…    

Vassili.
    
1) http://www.associazioneculturaleagora.it/_luoghi_comuni_sullimmigrazione.html

XXX Porno data, l'orgia dell'analisi dati.

Piccola riflessione



Ciò in cui non credo, è la semplificazione e la riduzione a luoghi comuni dei sistemi complessi.
Certo, puntare il dito in una sola direzione è più economico e in qualche modo più soddisfacente, ma soprattutto ci risparmia una fastidiosa autocritica. Le ho sentite TUTTE, e quando pensi di saperle tutte nuovi eventi riescono puntualmente a stupirti.

L'informazione, come ho sempre sostenuto, è vitale ma se utilizzata in modo improprio è un'arma micidiale. In mano ai cretini diventa disinformazione, che poi va a distruggere quello che di vero c'era alla fonte.
Prendiamo come esempio la ricerca scientifica, questa viene effettuata con estremo rigore e alla sperimentazione segue la pubblicazione dei suoi risultati. I risultati, nel caso della ricerca biomedica, vengono pubblicati sud PubMed per poi arrivare, eventualmente, a giornali di nicchia come Nature o affini.

Ora fino a qui le informazioni si sono mantenute "pure" per quanto questo sia possibile. A volte però, informazioni di nicchia vengono massificate e a quel punto l'informazione diventa
Fede, alla fede si sovrappone l'inganno che sfocia nella superstizione.
 

Proprio per questo la scoperta di un nuovo principio capace di rallentare la crescita tumorale, diviene LA CURA CONTRO IL CANCRO.

Ah si?

Questa è l'era dell'informazione, un'era in cui l'analfabetismo è quasi storia, in cui tutti sanno leggere ma...

Non tutti comprendono quello che leggono.
 

Insomma c'è una difficoltà enorme nel sottoporre le informazioni al pensiero critico, ma ancora peggio, la cosa più catastrofica è che in un mondo che compie tutti i suoi passi su un tappeto di DATI, moltissimi non sanno interpretarli correttamente.
Questo è il vero limite dell'informazione FAI-DA-TE.

L'interpretazione corretta dei dati puri.

A riguardo pubblicherò un post sull'analisi critica dei dati in materia di immigrazione, in modo che si riconduca alla realtà concreta un fenomeno sin troppo strumentalizzato, tanto da divenire una raffinata arma demagogica.

Vassili

sabato 31 agosto 2013

Ovvio, è colpa dell'11 settembre!

La teoria del pozzo nero




I recenti avvenimenti in Siria hanno portato a un nuovo picco dei prezzi del petrolio, fino a qui, nulla di strano, la cosa era perfettamente prevedibile.

Qualcuno mi ricordava che la Siria manca di quei grossi giacimenti petroliferi, che invece possono vantare tutti quei Paesi che hanno subito l’invasione americana, per un motivo o per un altro.

Fino a qui, tutto bene. Mi è stato fatto notare che non essendoci petrolio in Siria l’ aumento del greggio è ingiustificato.

Ogni trader, professionista e non, può confermare  che l’aumento del prezzo del petrolio è uno schema ricorrente quando gli scenari politici cominciano a diventare fortemente instabili.

“Resta da definire se gli eventi siano ricorsivi perché tutti questi  investitori sono influenzati  dalla medesima psicologia collettiva che caratterizza particolari eventi, o se è la stessa convinzione della ciclicità a dirigere gli investimenti in un determinato modo.”

Io sono dell’idea che le due cose si sovrappongono.

Allora cosa potrebbe mai giustificare un tale aumento dei prezzi, se non una pura speculazione?
Perché di questo si tratta, di pura speculazione.
Questo deve farci riflettere.

La borsa sa essere un validissimo indicatore delle speculazioni, ma non è altrettanto efficace come strumento di misura dell’economia reale, anzi, non c’è nulla di più distante.

Cominciamo dicendo che il “liberissimo mercato finanziario” non è poi davvero libero, basta considerare che chi possiede grossi capitali è in grado di cambiare sensibilmente il livello dei prezzi.

Abbiamo il classico “parco buoi” a cui segue nell’ immediato, una corsa all’ oro da parte dei piccoli investitori e si conclude con la fase del “cerino”. L’ultima fase vede i “pesci piccoli” perdere gran parte dei loro investimenti.

Questo perché moltissimi ignorano, o nell’euforia fingono di dimenticare, uno degli assiomi del trading:

BUY THE RUMOR, SELL THE FACT

Come in quel gioco che facevamo da piccoli, quando c’erano 4 o 5 sedie e tutti giravano intorno mentre la musica suonava. Poi la musica finiva e rimaneva sempre qualcuno in piedi come un fesso. La ritengo una validissima metafora.

A volte sorrido quando sento il TG che recita il solito copione:


Oggi alla Borsa di Milano sono stati bruciati X miliardi”.

I soldi, non hanno mica la proprietà di sparire, nel trading i soldi non spariscono mai. Ripeto, MAI!
Questo che vi sto dicendo non deve essere inteso come una criminalizzazione della borsa, ma un invito alla prudenza. Non amo le prese di posizione, semplicemente ho come principio fondamentale, quasi una massima di vita la seguente frase:
 
LA REALTà è MITE

A volte forse troppo, a volte più di quanto vorremmo.

I soldi, come ho detto, non spariscono, ma si muovono molto velocemente. Questo principio mi ha fatto guardare con molta preoccupazione il crollo delle quotazioni industriali. Dove sono finiti questi soldi?
Voglio azzardare l’ipotesi che siano finiti ad ingrossare le quotazioni delle attività finanziarie, che anche in tempi di crisi raramente hanno registrato perdite significative.  Indicativo infatti è stato il ruolo dell’”informazione” nel determinare lo spostamento di capitali.

La realtà è mite e spesso le realtà si sovrappongono.

Se io dicessi che il settore industriale va male, probabilmente farei desistere molti dall’investire su questo. Diciamo pure che continuando ad affermarlo genererei un’ondata di vendite che porterebbe ad un picco a ribasso dei prezzi.

Alla fine, quasi con aria soddisfatta affermerei: “visto"? "L’industria va male, guardate la borsa”.
Qualcosa che potrebbe non avere un valore significativo sul piano reale, un “rumore”, una diceria, può determinare quella cascata di eventi capaci di trasformare una pura speculazione, una semplice informazione parziale e inesatta in realtà inconfutabili.

Chiedetevi ora, in mano a chi sono i giornali. Probabilmente avrete le risposte che cercate.
Ovviamente prima perderete la ragione per le innumerevoli scatole cinesi che caratterizzano il mondo della finanza e non solo.

Il bello è che la mistificazione della realtà assume forme mostruose quando ci si imbatte in catastrofi di varia natura, dalle Torri Gemelle allo scandalo MPS fino alla crisi finanziaria internazionale.

Quello che appare abbastanza chiaro, è che il mondo della finanza non è proprio limpido, anzi, tutto il contrario. Si passa da strumenti finanziari che implicano rischi altissimi, come nel caso dei “derivati tossici”, fino a manovre speculative al limite della legalità.

Insomma la finanza, come molti altri settori, ha uno straordinario assortimento di cadaveri nell’ armadio.

I problemi non cominciano con l’evento che mette in crisi la stabilità politica ed economica. I problemi si accumulano, gli scandali vengono archiviati, divengono “DISASTRO POTENZIALE” fino a quando l’ evento inaspettato rompe la “diga di segreto” che impedisce alle conseguenze di verificarsi.

Può succedere domani, la catastrofe se si è fortunati è circoscritta, ma crea un pericoloso precedente.  Scoperchia il piccolo pozzo, che diventa voragine e a quel punto...

si coglie l’occasione al balzo!


Tutti coloro che avevano quella infinita catasta di carcasse segreta cominciano a muoversi, come dei piccoli monatti, portando tutta la loro merda a tacere sfruttando quel piccolo pozzo che diventa voragine. Ora hanno il loro alibi.

La benzina è schizzata alle stelle?...colpa dell’11 settembre

Il settore bancario è in crisi? Mica perché hanno fatto i cazzi loro, è colpa del caso MPS che ha generato sfiducia nelle banche.

Abbiamo fatto una marea di cazzate? Si, ma vuoi mettere la crisi economica internazionale?

“oh bello! È internazionale, mica è colpa nostra eh?”

In questo modo si crea una catasta di merda, ma è la merda di nessuno, le colpe si dissolvono e alla fine a coprire chi è?
Lo Stato, lo Stato chi?
Lo Stato noi ovviamente ;) che domande…

La realtà è mite, spesso le realtà si sovrappongono, la causa diventa effetto e l’effetto diventa la causa.

Vassili.

venerdì 30 agosto 2013

Il quarto Reich, le scie chimiche e le baraccopoli del futuro



Probabilmente molti di voi conosceranno Pavlov per i celebri esperimenti sulle neuroassociazioni. Poco noti invece sono altri suoi lavori, a cui mi sto interessando nonostante esulino dal mio campo di competenze, mi perdonerete quindi qualche forzatura dialettica. 

Ho trovato straordinariamente affascinante l' esperimento del "cerchio-elisse", tanto da avermi spinto ad alcune riflessioni che ritengo molto attuali. In breve sintesi, l' esperimento è il seguente, citato da Wikipedia


Si poneva il cane di fronte a una immagine, con due bottoni su cui poter premere: se l'immagine era una circonferenza il cane doveva premere il bottone A, se era un'ellisse doveva premere quello B; se sbagliava bottone o non ne premeva nessuno entro un determinato lasso di tempo, seguiva una scossa elettrica. Tramite il riflesso condizionato il cane apprendeva ad associare l'immagine al corrispettivo bottone, con annessa assenza di dolore.

Dopo che l'animale aveva imparato bene le risposte, si induceva un elemento di confusione, ottenuta avvicinando i fuochi delle ellissi finché il cane progressivamente non riusciva a distinguerle da una circonferenza. Il cane entrava quindi nella confusione cercata, e tentava di capire come rispondere. Di fronte all'incertezza sistematica si rilevò immancabilmente uno di questi tre tipi di strategia di azione:

il cane si rifiutava di rispondere, soffrendo le scosse a fronte dell'indifferenza delle sue ad evitarle;

il cane si sforzava di rispondere correttamente, cercando parossisticamente di affinare o rielaborare associazioni che gli permettessero di evitarle;

il cane rispondeva a casaccio, indifferente all'associazione che gli suscitava lo stimolo visivo.

Ma come, non vi ricorda nulla? Davvero nessuno nota quanto queste reazioni siano del tutto simili ai comportamenti umani, straordinariamente accentuati e forse, strettamente connessi all' era dell' "informazione"? Quante volte ci siamo lamentati, dell' apatia, della mancanza di reazione agli eventi che ci investono e ci dilaniano, quante volte ci siamo detti circondati da pecore, in questo piccolo straccio che amiamo chiamare Italia?

Quanti invece cercano, quasi disperatamente,la corretta informazione che ha tutto il potenziale di permettere la corretta direzionalità delle nostre scelte, dei nostri progetti, dei nostri sogni e ci rende possibile sfuggire dalle nostre paure?

Quanti invece semplicemente fanno scelte del cazzo, dal punto di vista economico in primis, ma anche in molti altri aspetti della vita?

Senza ulteriori forzature, queste reazioni sono del tutto associabili a quelli che sono i sintomi della Schizofrenia (questo è poco rassicurante) che io definirei la malattia del secolo.

La domanda è Perchè?



La risposta non è così banale, ma posso sintetizzare dicendo che il nostro cerchio-ellisse è quella straordinaria e immensa ma soprattutto DISCORDANTE catasta di informazioni sin troppo simili tra loro. 
L'era della disinformazione. 

Se ancora pensate che sia ininfluente il fatto che la stragrande maggioranza delle persone siano ormai quasi incapaci di prendere decisioni sensate, allora aspettate di vedere cosa questo può generare. Il mostro più grande creato dalla disinformazione, senza dubbio è la folta schiera di complottomani che con lessico "grillino" si difiniscono "cittadini che si informano".

Ma chi è la schiera degli "Svegli" che cosa hanno prodotto? 

Probabilmente quello che dirò potra generare astio nei miei confronti, me ne frego, per altri potrà risultare illuminante. 

La verità è che ci troviamo nel bel mezzo di una dittatura spietata, la cosa orrenda è che non ci sono camice nere, guardie della rivoluzione, non c'è alcun organo repressivo, non vi è alcun bisogno che qualcuno impugni un manganello, nessuno spara sulla folla, perchè la è la folla, che si randella in modo autonomo. Chi vi opprime non è un governo, ma il vostro vicino di casa, non è la polizia ma i vostri stessi amici. Abbiamo tutti, informazioni differenti, non idee differenti, sulle stesse cose tanto da annullarci reciprocamente. 

    Qualcuno pensa che siamo davanti ad una totalitaria omologazione del pensiero comune, ma questo non é vero,  la verità è che siamo davanti ad un mondo dove le idee personali e spesso prive di fondamento si annullano reciprocamente e annullano anche quelle che possono risultare sensate. 

 Forse pensate che a ragionare a cazzo di cane siano gli altri, in realtà nel 90% dei casi gli "altri" siete voi.
  Non c'è più un adeguato filtro antibufale nella mente di nessuno, roba come il signoraggio (che non esiste e ve lo posso assicurare), i vari complotti internazionali (oddio l'NWO le scie chimiche wooooooo!!!).

Tutto pur di non ammettere che hanno una vita insignificante, 0 prospettive per il futuro. Insomma prendersela con qualcuno pur di non ammettere la propria stupidità conviene e fa dormire meglio la notte. Il pensiero "alternativo" ha creato una fisica alternativa, una medicina alternativa, scienze economiche alternative e la gente ne parla come se ci avesse mai capito qualcosa .Fatto sta. che i sedicenti tuttologi che attaccano la "scienza ufficiale" hanno le pezze al culo e non solo loro...
le pezze al culo le avrete VOI!

C'è questo pericolo?

"Quindi Vassili mi stai dicendo che se non cerco di selezionare quello che leggo e le cose a cui credo, in sintesi, cerco di farmi una corretta informazione, finirò con le pezze al culo come un barbone?  

La risposta è...esattamente!.

Questa massa di pezzenti, sono sempre stati esclusi dalla conoscenza. Il fatto è che, non volendosi sforzare troppo, per capirci qualcosa hanno cominciato a inventare, a inventare e diffondere.
Ma sappiate che non hanno nessuna competenza. La loro disinformazione, continuerà a relegarli ai margini della società, di questo sono assolutamente SICURO!.

Nel 2008 c'era chi sapeva della speculazione immobiliare e del fallimento dei mutui subprime negli USA. L' idiota, all' oscuro di tutto, si faceva il mutuo.Chi invece aveva intuito la vecchia regola sempre valida:

"se gli USA scorreggiano scoppia un tornado in Europa" hanno scelto di aspettare, di andare in affitto.

Doppiamente svegli, perchè metre gli altri facevano banchetti, petizioni, link sugli scandali politici su facebook (tutti), loro avevano già intuito che la loro scelta informata gli avrebbe permesso di avere quella "mobilità" e quella flessibilità che permetteva di spostarsi dove il lavoro c'era.
Cosa hanno fatto gli altri? 
  la fame nera.


Ve lo dico io cosa succederà alla fine, stiamo mettendo su la più grossa baraccopoli del mondo, perchè l' informazione è vitale per dirigere le proprie azioni.

Se volete giocare di fantasia, è questo che sta selezionando l' elitè mondiale,lo dico per i fanatici dei complotti. Non c'è bisogno di scie chimiche, chip sottopelle o altre tremende cazzate. Questo vi renderà schiavi. 

I redditi si concentreranno sempre di più verso le mani di pochi, proprio perchè, con la superinformazione stanno condannando tutti all' IGNORANZA TOTALE.

 Si chiama selezione naturale. Sarà pure ingiusta, me ne frego, è così.

La stessa selezione naturale che ha permesso a me di imparare discretamente il trading finanziario, che oltre ad arricchire le mie conoscenze, mi ha portato sempre un passo oltre il vittimismo generale. 

Ciao ciao Darwin! 

Vassili

  

I rettiliani non esistono, sfatiamo questo mito

Dico io, come può la gente essere cosi pazza da dire che discendiamo da alieni che tra l'altro molto probabilmente non esistono nemmeno ? Ora mi lincerete solo perché ho scritto che i rettiliani non esistono.

Ci sono persone che sostengono di avere prove dell'esistenza di questi fantomatici "alieni rettiliani", forse io e tutta la comunità scientifica ci siamo persi qualcosa, illuminatemi.

La gente non solo crede che esistano i rettiliani e che noi ne siamo discendenti, ma credono persino di esserlo, c'è gente che lo dice anche "in pubblica piazza" ...

Basta leggere la risposta su Answer di quest'individuo, il quale avrebbe bisogno della neuro.



Guardate questo video di Youtube e mettetevi le mani nei capelli





Non so voi che ne pensiate, ma per me le persone che credono a queste cazzate, hanno bisogno di un bravissimo psichiatra e devono anche fare la domanda all'INPS per avere la pensione, perché con questi evidenti problemi cerebrali non possono che accordargliela.

Ecco il commento di un altro idiota su youtube:
"Gli invasori rettiliani sono stati combattuti e estinti come i loro schiavetti di Alpha Centauri (grigi e affini),
adesso rimangono gli ibridi dato che la razza umana non è umana ma umanoide e creata nei laboratori.
Sul pianeta Terra c'è poco da salvare a parte gli animali e la natura e qualche raro esemplare di uomo veramente senziente, innocente, buono e puro".

Perché la gente invece di credere a queste baggianate non apre un libro di scienza e si mette un po' a studiare ? Conosco personalmente persone cosi fuori di senno che dedicano la loro intera esistenza a queste idiozie.

Sicuramente i rettiliani non esistono, mai sono esistiti e mai esisteranno, ma una razza diversa da quella umana c'è: corpo di uomo e testa di cazzo, proprio come quella di chi crede a queste fandonie.




-Antony

Scarface: Siamo un po' tutti Tony Montana?


 
A chi credete di fare la guerra??!

Questa la celeberrima frase di Tony Montana nel film Scarface. Ovviamente, a tutti sarà capitato sparare con un mitra a caso da un balcone interno di una lussuosissima villa strafatti di coca....

Vero?

Ecco....a me nemmeno.

Quindi il dubbio mi è sorto spontaneo, ma se in mezzo ai sicari del boss del cartello Boliviano ci fossero stati elementi che lui potesse considerare "amici" avrebbe comunque trivellato l' universo a pene di Labrador?

La risposta con ogni probabile logica sarebbe stata si.

Vi faccio un esempio meno "colossal", prendete Beppe Grillo, mentre si esercitava a prendere schiaffi come se piovessero da un bombardiere americano su Berlino, da TV è giornali è successa una cosa abbastanza prevedibile:

ha cominciato ad attaccare in modo indiscriminato amici e nemici, una condizione la sua che potremmo definire normale, fisiologica per la mente umana.

"Quando si è sottoposti ad una pressione psicologica imponente, stressante a causa di attacchi indiscriminati la mente semplicemente si orienta verso la sopravvivenza, smette di utilizzare le risorse che permettono di distinguere amici/nemici perchè è la soluzione più economica e sensata, nel caos, trivellare ogni cosa che proietti ombra."

Questo meccanismo è noto con il nome di "generalizzazione" in sintesi, una volta che imparate a compiere un'azione come, che so io, aprire una porta si entra in un meccanismo tale che non si ha più bisogno di riflettere d'avanti ad ogni porta, la conoscenza, "aprire una porta" viene immagazinata e applicata a tutte le porte che trovate sul vostro cammino.

Si lo so che avete spinto qualche porta dove sopra c'era scritto "tirare" è per questo motivo. lol

Un semplicee processo di apprendimento che permette di affrontare tutte le situazioni analoghe che si presentano nella vita.
Ovviamente, questo stesso principio è la fonte più pura della cascata di merda che si riversa su chi cerca di inquadrare la persona che ha d'avanti quando si tratta di analizzare un problema complesso.

Dunque la fenomelogia della supercazzola diventa manifesto sociale nel momento in cui:
"tutto ciò che non è fascismo è comunismo"
"è stata coniata la parola omofobia"
"Qualcuno con un eccelso sfoggio stupidità ha inventato la parola femminicidio e ha coniato nuovi nemici dall' Iperuranio delle puttanate"

Perchè è essenzialmente questo che si tende a fare, creare un nemico e un gruppo contrapposto e se l'altro non rispetta i canoni del nostro gruppo, allora sarà di quello avversario. Logica impeccabile o grossi danni neurologici? A questo non so rispondere, diciamo più che altro che si tende ad ignorare le 50 x 10^21 sfumature di grigio tra un opposto all' altro.

Non mi ritengo un antifascista, magari il mio disprezzo è votato ai totalitarismi. Non posso ipocritamente non ammettere gli straordinari sviluppi di natura sociale, quel valore di compromesso tra le classi sociali che il fascismo ha sfornato come modello politico. 
Per me ha senso alcuno la parola "omofobia". Si può essere contro l'omosessualità o solo contro i matrimoni gay o forse anche solo per le adozioni.

La verità è che non esiste nessun omofobo, nessuno si sente toccato in nessun modo da questa parole, diciamo che c'è chi:

"è contrario ai matrimoni perchè vuole salvaguardare delle tradizioni a cui sente di appartenere, 
c'è a chi spaventa il cambiamento
 Magari semplicemente prova un disgusto viscerale per le effusioni tra 2 uomini, perchè diciamolo, con le donne è diverso ;) 
E questi sono solo alcuni dei tanti esempi...

Chi è l' omofobo? Nessuno sa che cazzo sia l' omofobia, nessuno dice che non esiste nessun femminicidio, al massimo esiste l'omicidio che non viene mai compiuto per odio verso l' altro sesso ma per quello straordinario cluster di motivazioni che vanno dal raptus di follia al tradimento. Come se uno avesse la carta di identità con su scritto "possibile autore di un femminicidio, forse in un futuro prossimo lontano, dipende da come vanno le cose...
"Ah bé, una svolta! Mica é colpa delle pessime condizioni culturali e sociali in cui versa questo Paese, per quelle non basta mica una legge, troppo complesso. Perchè così funziona in Italia, qualcosa va male? facciamo una legge. le strade sono piene di buche? Diminuiamo il limite di velocità. Geniale. 

Non serve assolutamente a nulla fare leggi per gruppi di persone inesistenti, o fare campagne per sensibilizzare un ipotetico gruppo tirato fuori dal cilindro del mago Otelma.Questa gente non esiste, o meglio non si sente minimamente inclusa.


Nessuno si sente toccato da queste forzature, perchè non parliamo di classi omogenee e qui il discorso potrebbe estendersi ancora ma tirate voi le conclusioni, la creazione del nemico,in modo sconsiderato cieco come un etercefalo glabro, per combattere qualcosa con la stessa velocità con cui un bradipo si gratta il culo.

Una semplificazione forse spontanea, ma estremamente inefficace per agire sulle problematiche.

Il fatto è che terrorizza, fa cagare letteralmente in mano pensare che la fuori c'è un mosaico sparso di persone completamente diverse, ognuna con la sua personalissima opinione sulle cose, non raggruppabile non classificabile, terrorizza sapere che l' omofobo tanto idolatrato non ha la svastica incisa sulla fronte, è un cittadino modello, paga le tasse, ama la sua famiglia e non ha mai fatto discriminazioni di alcun genere.
voi non lo vedete e lui non vede voi, non pensa nemmeno per un attimo di esserlo, questa è la verità, la verità che disintegra ogni certezza sul mondo circostante.

Questo si applica,ovviamente anche al razzismo, scherzandoci su, è come pensare che fuori dalle nostre case ci sia gente a cui non piace, o semplicemente odia le etnie diverse, così, a caso, perchè la pelle nera non fa pendant con le babbucce rosa.
 
Vuoi mettere?

A chi credete di fare la guerra?? In realtà andate alla cieca,
non lo sapete.

Vassili.

Non esiste il Nuovo Ordine Mondiale

MIND CONTROL E SUPERCAZZOLE DEL WEB
  
Oggi volevo offrire un divertente "bonus track" su una tematica che è finita, nella bocca degli idioti, da quando qualcuno ha cominciato a pensare:  
"Hei, ora che ho imparato a leggere imparanoiamoci con Orwell" (pessima decisione)

Generando la più grande, gigantesca, ipermegagalattica, leviatanica, insormontabile montagna di merda, un armageddon di letame da farci biogas fino all' estinzione del sole.

Quando pensi che i complottisti abbiano raggiunto l' apice dell' involuzione umana tanto che la Tassonomia e la Cladistica si trova ad over ammettere che l' anello mancante tra uomo e scimmia non si è mai estinto, quelli puntualmente ti deludono sprofondando ancora più in basso nella scala evolutiva.

Quando ho cominciato a sentir parlare di Nuovo Ordine Mondiale, il mio filtro delle cazzate ha cominciato a suonare come la filarmonica di Berlino, più o meno così:



 

 Meraviglioso vero?
 Il Requiem di Mozart dico, ma a parte la suoneria del mio filtro anticazzata, alle manie complottarde si sono unite cose come:

Chip sottopelle per controllare la mente

Onde elettromagnetiche inviate da una ipotetica stazione in Alaska dove probabilmente, trasmettono radio Maria in tutto il mondo oltre che fare semplici studi climatici nell' artico.

Ogni volta che ai miei occhi arrivano certe cose io cerco in tutti i modi di non sputargli in bocca via WI-FI, ma un giorno ne è arrivata una davvero singolare.

"I massoni ebraici hanno inventato la PNL per controllare le menti delle persone!!!! Sveglia!!111!"
A parte il forte valore simbolico dei punti esclamativi, la mia reazione, in modo fedele, è stata pressappoco questa:

 
 Ora, la PNL o programmazione neurolinguistica è :"un approccio alla comunicazione, allo sviluppo personale e alla psicoterapia ideato da Richard Bandler e John Grinder. Il nome deriva dall'idea che ci sia una connessione fra i processi neurologici ("neuro"), il linguaggio ("linguistico") e gli schemi comportamentali appresi con l'esperienza ("programmazione"), affermando che questi schemi possono essere organizzati per raggiungere specifici obiettivi nella vita" Wikipedia 
Uno dei principi cardine della PNL, che da sempre mi affascina particolarmente è:

"La mappa non è il territorio"

Il presupposto da cui si parte è che la realtà, sia una sorta di scatola fisica dove si verificano "n" eventi che vengono valutati, e si agisce di conseguenza, grazie ad una personalissima "mappa" che non rappresenta la realtà, ma solo un suo  modello di interpretazione.


Continuando, ora:
Su cosa va ad agire la PNL?
la PNL si basa su un altro principio fondamentale, molto semplicemente, nella mente avvengono una serie di processi, che hanno come punto cardine la mappa dell' individuo e si traducono nel "codice", che non solo ci permette di comunicare, ma anche di dirigenere volontariamente tutta quella serie di processi mentali necessari all' apprendimento.  insomma tutto (o quasi) è strettamente connesso al linguaggio. 
Nella PNL si utilizzano particolari pattern linguistici, delle frasi particolari , per "creare delle convinzioni" nella mente delle persone...... o meglio si parla di "alterare la mappa". 

WOOOO INCEPTION!

 La PNL è la chiave di volta dell' ipnosi dinamica, insomma, una forma blanda di ipnosi che non richiede un lettino e può essere utilizzata senza che si entri in stato di trance profonda.

"Lo so la mancanza di lettino è aberrante, tutti sognamo di sbatterci certe psicanaliste e vorremmo stare decisamente comodi."

Su cosa è e cosa non è l' ipnosi potremmo discuterne per anni, ma per atto di fede considerate l' ipnosi uno stato di profonda concentrazione e focalizzazione, insomma immaginate che la vostra mente sia una autostrada, nella vita di tutti i giorni, questa autostrada è mediamente affollata diciamo a seconda degli stimoli esterni (stress) che investono l'individuo.

Bene, l' ipnosi, volendole dare una definizione funzionale, è quel particolare stato in cui la mente è perfettamente sgombra, ed è possibile viaggiare alla massima velocità verso il nostro obiettivo. 
 
E ora la domanda ricorrente:
Ma é possibile ipnotizzare un individuo in modo da "costringerlo" a compiere azioni che considera sbagliate?         
NO Semplicemente esiste una parte di noi, costantemente attiva anche una sorta di sorvegliante, il superIO o come lo volete chiamare, che vigila costantemente sulle nostre azioni, anche quando siamo ubriachi, infatti quando delle gentili donzelle vengono a dirmi che hanno fatto porcate allucinanti dopo aver bevuto, mi scappano sempre sonore risate che tendo a interiorizzare con molta difficoltà. L'alcol non costringe, al massimo allenta le normali inibizioni, in modo tale da permetterci di compiere azioni che siamo già predisposti a compiere. (Quindi sei porca, non è l' alcol) 

Può essere agirato questo "guardiano", questo mastro di chiavi? La risposta è si, ma preferisco non fornire questo tipo di dettagli... perchè parliamo di "Dark Side" :D . 
Scherzi a parte....

La domanda che tutti vi starete facendo è :
"posso costringere sotto ipnosi una suora a spogliarsi contro ogni sua volontà o principio?"
bè magari non proprio una suora, diciamo l'amica che vorreste amorevolmente vedere orizzontale* (1)

La risposta è assolutamente NO*(2). La PNL non può controllare le menti e soprattutto il controllo mentale non esiste di se per se, esiste solo apparentemente, in realtà esiste quello emotivo.

Molti inorridiranno sapendo che semplicemente usando degli archetipi di personalità emotiva, rappresentabili da precisi gesti del corpo, si può cambiare letteralmente la predisposizione delle persone nei vostri confronti. Potete renderli ostili o più docili ma... questo è un altro discorso.


Ma il fatto è fondamentalmente questo:
 
 NON ESISTE MEZZO ATTUALMENTE CONOSCIUTO CHE POSSA CONTROLLARE LA MENTE.
 
La mente può essere influenzata, questo si. Ma di Zombie, per ora,
abbiamo solo Fassino.

Vassili.


(1)* ovviamente ad avvicinarsi all' "amica orizzontale" per diventare un giorno il "fidanzato orizzontale" equivale a rimanere uno "stronzo verticale". La regola dell' amico avete presente? Non è una canzone è psicologia femminile. 
(2)* Esistono eccezioni a questa regola, anche se in trance profonda non posso comunque indurre la suora a spogliarsi contro i propri principi, al massimo posso indurla a pensare che i suoi vestiti stiano prendendo fuoco, a quel punto subentra l'istinto di conservazione, molto probabilmente avremmo la nostra suora come Dio l'ha fatta. 

giovedì 29 agosto 2013

Gesù non è nato il 25 Dicembre

Come tutti sappiamo, il 25 dicembre i cristiani festeggiano il "natale". Natale è una parola che deriva dal latino "natalis" e significa esattamente: "relativo alla nascita".
Questo giorno, però, in realtà non è il giorno in cui è nato realmente(sempre se sia esistito) Gesù, ma è una sorta di compromesso che tutti i cristiani si son dati per festeggiare la nascita di Cristo. Prima che nascesse la festa del natale( 25 dicembre 336) il 25 Aprile si festeggiava il Sol Invictus(Sole invitto), la festa ha origine nel lontano 272 quando al potere nell'antica Roma c'era Aureliano, esso riusci nell'impresa di sconfiggere i principali avversari dell'Impero e ci fu la riunificazione di esso, la vittoria arrivò grazie all'aiuto della città di Emesa, l'attuale Homs situata in Siria. Quest'aiuto da parte della città arrivò nel momento in cui l'Impero Romano stava per abbandonare la battaglia che ormai sembrava persa. L'imperatore Aureliano dichiarò di essere stato aiutato dal Dio Sole di Emesa attraverso una visione, egli intervenne(come citato anche da wikipedia) per aiutare le truppe romane in difficoltà non solo logistica ma anche psicologica. Aureliano il 25 Aprile del 274 consacrò il tempio del Sol Invictus e nacque una celebrazione che nel corso degli anni sarebbe diventata sempre più importante, finché non andò al potere Costantino il quale era un cultore del Dio Sole e gli dedicò anche una moneta

Moneta di Costantino in dedica al Sol Invictus



Ma nel 330 dopo aver fatto diventare il cristianesimo religione d'impero, ufficializzò per la prima volta il festeggiamento della nascita di Gesù, ovvero ci fu la nascita del "natale".

Quindi il natale non è altro che l' "evoluzione storica" di una festa pagana.

Ma allora se la data del 25 Dicembre non ha a che fare con la nascita di Gesù, Gesù quando è nato ?

In realtà è impossibile scoprire con certezza il giorno in cui è nato Gesù, a dire il vero non è certo nemmeno l'anno in cui sia nato(sempre se sia nato). Secondo Clemente di Alessandria Gesù sarebbe nato il 18 Novembre, quindi in Autunno.


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